Lab ROME’23
Camilla Cesarini Italy Mix Media

Artwork title : Moi Lolita

Crescere in un mondo fatto per gli uomini che ama capitalizzare sulle insicurezze delle donne rende difficile il rimanere indifferenti davanti a un libro come “Lolita” di Nabokov. Una bambina sessualizzata da un uomo maturo che parla di lei come “Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia.”. L'esperienza pop si avvicina al mondo del fumetto e del cinema riprendendo in questo arazzo la locandina del film di Stanley Kubrick del 1962, un sorriso a metà tra il malizioso e l'innocente. La pianura e il caldo della stagione, gelati e abiti bambineschi e striminziti, le lunghe estati passate nella noia del quotidiano, "Moi Lolita" è la Lolita di Armadilly, un’icona pop a tutti gli effetti. È il riflesso di una società in cui i canoni estetici sono tutto, donne che ricercano costantemente la giovinezza per continuare a rimanere piacevoli agli occhi maschili e l’oggettificazione del corpo adolescenziale diventato la norma e socialmente accettato grazie alla cultura dei mass media.