Lab MILAN’23
erik scarpolini Italy Painting

Artwork title : Possiamo comprendere?

"Possiamo comprendere?"

Olio su tela, 100x150

 

Si tratta di una riflessione sul nostro rapporto con i media, in un ambiente saturo di notizie ed immagini, di cui fruiamo velocemente e superficialmente.

Consumare velocemente il messaggio entra in contrasto con la comprensione: se vince chi consuma più velocemente bisogna si accettare un consumo più distratto.

In primo piano, a terra, si trova una donna. L’immagine è tratta dalla foto vincitrice del World Press Photos 2023, scattata dal fotografo ucraino Maloletka, che narra la storia di Iryina, una donna evacuata dall’ospedale di Mariupol nel marzo 2022 a seguito di un bombardamento. In questa foto mi ha colpito un richiamo iconografico al quadro “la morte della vergine” di Caravaggio (1604-1606, Louvre): la posizione del corpo e, soprattutto, la condizione di gestante, anomalo nella raffigurazione della morte della vergine.

L’immagine ha fatto il giro del mondo e la sua storia dovrebbe generare compassione e comprensione, simpatia per il destino della popolazione; eppure le reazioni sono state diverse, opposte: chi ha dubitato della realtà della notizia, chi l’ha considerata una costruzione della propaganda filoucraina, chi si è concentrato sul fatto che la vittima avesse un profilo da influencer, chi ha pensato che l’immagine fosse creata mediante l’intelligenza artificiale. Crolla così la scontata affidabilità del mezzo che più di tutti dovrebbe garantire l’obiettività e l’imparzialità delle notizie: la fotografia. La notizia così rimbalzata dai social ha lasciato indifferenti, sia per queste critiche, sia perché si tratta di un episodio drammatico tra centinaia di cui siamo stati informati. A pagarne il prezzo soprattutto coloro che più utilizzano le piattaforme di informazione ed i social: le nuove generazioni.

A questa riflessione si aggiunge la difficoltà nel comprendere ciò che ci circonda, nel caso specifico la guerra in Ucraina: l’insieme delle informazioni a nostra disposizione, una massa che può essere plasmata, che con mezze parole e con sfumature può far intendere significati diametralmente opposti, ci confonde. Quanto grande è questa guerra? E noi siamo coinvolti? Se sì, che ruolo abbiamo e con quali conseguenze?

Il gruppo di giovani osserva quindi l’episodio in maniera distaccata, con una conoscenza mediata dai mezzi di comunicazione (il libro, i testi scritti) che sono in appannaggio di altri. Si crea così anche il rapporto con il personaggio anziano, di una generazione che ha vissuto senza i mezzi di comunicazione odierni e che ha osservato in prima persona momenti storici difficili, l’unico in grado di osservare direttamente e, invece, intento a guardare lo spettatore in maniera ambigua.